La portata dei cavi elettrici è anche una metodologia per dimensionare un impianto elettrico. Attraverso la portata si evince la “corrente massima ammissibile” per una linea elettrica. Al contrario, il dimensionamento di un impianto è calcolabile col metodo caduta di tensione (massima ammissibile). Metodo, quest’ultimo, che analizzeremo successivamente.
Metodo della portata dei cavi elettrici
Intanto è nota la potenza impiagata e dunque la corrente che circola nell’impianto:
Poi è nota la tipologia del cavo, di isolante, di posa e il numero di cavi attivi presenti nella conduttura comune;
Si procede col dimensionamento: si sceglie (da apposita tabella) la sezione del cavo che ammette una portata immediatamente superiore (successiva) alla corrente che circola effettivamente nell’impianto.
Verifica: selezionata la sezione del cavo, si verifica (da tabella apposita) la portata del cavo. Qualora la portata fosse inferiore alla corrente effettiva circolante, occorrerà aumentare la sezione.
Metodo della caduta di tensione
Entrambi i criteri per la valutazione e il dimensionamento dei cavi elettrici sono utilizzabili. Alternativamente, sia l’uno che l’altro, possono essere utilizzati come verifica dell’altra metodologia adottata. Il metodo delle caduta di tensione dunque coadiuva il metodo della portata dei cavi elettrici.
In particolare si procederà:
Nota la potenza impiegata e quindi la corrente effettivamente circolante.
Dimensionamento: si impone la caduta di tensione ammissibile e, successivamente si calcola la sezione più adatta, in seguito si seleziona il cavo con tensione massima immediatamente superiore.
Verifica: selezionata la sezione del cavo, si calcola la caduta di tensione effettiva.
Qualora fosse questa superiore a quella ammissibile, si procederà all’aumento della sezione.