Il contatore, cioè lo strumento che serve a misurare il consumo di energia elettrica, gas o acqua, viene installato ed è di proprietà dell’ente o dell’azienda erogatori, che ne assicurano anche l’esatto funzionamento. Se si vuole spostare un contatore in una diversa posizione, è necessario farne richiesta all’ente o all’azienda erogatori, i cui tecnici effettueranno un sopralluogo per valutare se la nuova collocazione sia compatibile con le nonne tecniche e di sicurezza dell’impianto di distribuzione esterno all’edificio e, in caso affermativo, provvederanno allo spostamento.
Per calcolare il consumo di energia elettrica, gas e acqua, è sufficiente sottrarre la cifra dell’ultima lettura – per esempio, quella riportata sulla bolletta d’addebito – da quella attuale.
Indice
Lettura del contatore dell’energia elettrica
Il contatore contiene un disco, visibile dall’esterno, che compie un ben preciso numero di giri per ogni kWh di energia consumata, facendo contemporaneamente muovere un contagiri. Sulla targa applicata al contatore sono indicati, oltre alle caratteristiche tecniche del contatore stesso, anche i giri del disco corrispondenti a 1 kWh (per esempio, I kWh = 480 giri). Il contagiri è simile al contachilometri di un’automobile e il sistema di lettura è identico: le cifre, di solito bianche su fondo nero, indicano i kWh corrispondenti all’energia elettrica consumata; la differenza tra le cifre di due letture successive rappresenta il consumo effettuato nell’intervallo.
Lettura del contatore del gas
Anche in questo contatore, l’indicatore della quantità di gas consumata, espressa in m’, è simile e si legge come un contachilometri. Le cifre utili al calcolo del consumo sono, di norma, quelle che compaiono a sinistra della virgola o, in certi contatori, nella zona a fondo nero dell’indicatore su cui appare la scritta “metri cubi” (in questo tipo di contatore, l’altra zona è rossa e, sotto le cifre dei decimali, vi è la scritta “litri”). Come per l’energia elettrica, la differenza tra le cifre di due letture successive corrisponde ai m’ di gas consumati nell’intervallo.
Lettura del contatore dell’acqua
Di questo contatore esistono due tipi: a lettura diretta e a più quadranti. Il tipo a lettura diretta è dotato di un indicatore, in genere a cinque finestrelle, nel quale le quattro cifre di sinistra corrispondono ai in’ di acqua consumati, la cifra all’estrema destra alle centinaia di litri. I numeri lungo il bordo del quadrante indicano le decine di litri, ciascuna delle suddivisioni tra l’uno e l’altro di questi numeri corrisponde invece a 1 litro, il che consente, grazie alla presenza della lancetta, una lettura e quindi un calcolo del consumo ancora piú precisi.
Nel contatore a più quadranti, la lettura va iniziata dal quadrante indicato con 10.000, e il valore da annotare è la minore delle due cifre tra cui si trova la lancetta (nel contatore raffigurato nell’illustrazione, la lancetta si trova tra1I e 2, e quindi la cifra da annotare è 1). Lo stesso procedimento si applica ai quadranti successivi, indicati con 1.000, 100, 10, 1: le cifre rilevate in questo ordine corrispondono al consumo di acqua in m’. I numeri lungo il bordo del quadrante indicano le centinaia di litri. Nell’esempio qui raffigurato, il consumo è di m3 16.420,3. La differenza tra le cifre di due letture successive indica i m’ di acqua consumati nell’intervallo.
Non sempre ogni abitazione dispone di un proprio contatore dell’acqua, in quanto in molti edifici esiste un contatore generale, installato di norma subito a valle del punto d’entrata nell’edificio delle condutture di alimentazione; in tal caso, è ovviamente impossibile conoscere con esattezza la quantità di acqua consumata in ciascuna abitazione, quantità che viene di solito calcolata in base ai millesimi o al numero dei componenti di ciascuna unità abitativa.