L’infeltrimento del prato è causato dall’accumulo dei residui dello sfalcio Anche se il tosaerba è dotato di raccoglitore, una certa quantità di erba rimane sul terreno e non riuscendo a decomporsi, va a formare uno strato compatto che impedisce al terreno di respirare, oltre ad impedire alle sostanze apportate con la concimazione di arrivare al terreno.
L’arieggiatura del prato è un’operazione che va eseguita almeno una volta all’anno. I periodi più adatti sono l’inizio della primavera e l’inizio dell’autunno. Può essere effettuata a mano utilizzando semplicemente un rastrello oppure con apposite macchine sfeltratrici. Il feltro da asportare non è costituito solo da residui di erba, ma anche da foglie e muschio.
Per limitare la formazione del feltro è consigliabile rastrellare il prato dopo ogni taglio, anche se il tosaerba è dotato di raccoglitore.
Può succedere che, a causa dell’infeltrimento, il prato abbia già subito danni: in questo caso è necessario intervenire con macchine che producono incisioni profonde nel terreno tagliando lo strato di feltro, che andrà rimosso rastrellando, consentendo al prato di respirare nuovamente. Per maggiori dettagli su questi dispositivi è possibile vedere questa guida sullo scarificatore sul sito Ilmioprato.com.
Se si nota che l’acqua piovana o quella di irrigazione faticano a penetrare nel terreno, è opportuno migliorare il drenaggio del terreno mediante la carotatura per evitare l’asfissia delle radici e la formazione di muschio.
La carotatura consiste nell’effettuare fori sul terreno asportando la terra sotto forma di cilindretti che andranno poi sbriciolati e sparsi uniformemente.